Quello che deve cambiare con urgenza

23/02/2025 | Editoriale

Le politiche culturali degli enti locali devono adeguarsi a una nuova e difficile realtà
di Marco Ferri

L’Istat certifica che il 70,5 per cento dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 19 anni non è mai andato in biblioteca. Nel 2023, il 16,8 per cento dei bambini e dei ragazzi tra i 6 e i 19 anni non sono andati al cinema, a teatro, a una mostra, in un museo, in un sito archeologico e neppure a un concerto.
Ad aggravare il quadro ci pensa l’OCSE secondo cui, il 35% degli adulti italiani (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al livello 1 e rientra quindi nella categoria
degli analfabeti funzionali. Nel senso che sanno leggere e scrivere, ma hanno difficoltà grandi (o addirittura insuperabili) nel comprendere, assimilare o utilizzare le informazioni che leggono.

Nella definizione Ocse, al livello 1 (25% del campione in Italia) riescono a capire testi brevi ed elenchi organizzati quando le informazioni sono chiaramente indicate.
Al di sotto del livello 1 (10%) possono al massimo capire frasi brevi e semplici.
A fronte di una tale situazione le politiche culturali dei comuni non possono essere inerti, gli strumenti delle attività promosse dagli enti locali dovrebbero essere ricalibrati per far fronte a questa nuova e per certi versi drammatica realtà.
Le biblioteche pubbliche, i teatri comunali, i musei, le mostre d’arte, i siti archeologici dovrebbero cambiare la prospettiva: non si tratta più di intrattenere i cittadini e di attirare visitatori e turisti. Qui è ormai necessario rammendare la convivenza civile, la coesione sociale va riattivata attraverso la cultura e la conoscenza, il sapere diffuso deve essere all’altezza delle
nuove contraddizioni, delle problematiche inedite che si stanno affacciando in questa epoca.
Per questo sarebbe necessario diminuire la produzione di eventi-passatempo, per dedicare le energie a quelle iniziative i cui contenuti rimangano nella mente dei partecipanti. Le politiche culturali dovrebbero definire un nuovo palinsesto di iniziative. E mettere in rete scuola, biblioteca, teatro, museo, perché le conoscenze e gli approfondimenti abbiano una nuova e nutriente circolazione intragenerazionale. (Segue a
pagina 2 con il confronto tra le politiche culturali dei comuni di Bracciano, Sacrofano e Riano).

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