Si chiama segnaletica stradale ma o non la consideriamo sbagliando o la consideriamo anche se è sbagliata. Risultato: incidenti, percorsi allungati e non solo.
di Gaia Villò
Sacrofano: terra di storia, di parchi e di tanto altro ma anche di bislacche segnaletiche stradali. Si sa, il nostro paese è da secoli famoso, tra le altre cose, per i cosiddetti “cavallari”, generazioni di appassionati allevatori e addestratori di cavalli, animali da monta e, fino agli inizi del secolo scorso, da trasporto. Certo, decidere a chi spettasse la precedenza dalla sella era più facile, ci si organizzava e non c’era bisogno di alcun cartello per indicare diritti e divieti stradali ai cavalieri. Per fortuna, oggi, alla guida di un’auto, possiamo fare affidamento su una segnaletica chiara e inequivocabile: il doppio stop in via del Casaletto, per esempio. Procedendo verso nord da Largo Fontana Mancina, infatti, dopo poche decine di metri si potrà notare sulla destra l’ingresso della suddetta via, percorsa in entrambi i sensi ma di fatto, per chi non la conosce, impenetrabile. Lo stop è stato “stampato” sull’asfalto prima a sinistra e poi a destra rispetto alla linea di mezzeria che divide i due sensi di marcia. Distrazione o burla? Non lo sapremo mai, per adesso ci limitiamo a informare i gentili automobilisti che non è necessario fare un giro di seicento metri per raggiungere l’altra sponda perché la strada in realtà è a doppio senso, ecco perché se con il navigatore volete arrivarci dal centro vi fa fare il giro dell’oca. Altrettanto apprezzato, soprattutto come oggetto di design e nella sua specifica funzione, è anche lo specchio che sorveglia la strettoia di piazza XX Settembre. Grazie a strane teorie su angoli e prospettive sfavorevoli, tutti lo guardano ma nessuno ci fa affidamento, un po’ come si fa col matto del paese. Tra code causate dagli abbonati alla seconda fila (che “due minuti e vado via” e poi passa mezz’ora), audaci autoarticolati, Cotral incastrati e signore con le buste della spesa, la strettoia della piazza vede più ingorghi della Salerno-Reggio Calabria la settimana di Ferragosto. Simpatico anche il cartello “rallentare” preso in pieno e divelto sul lato opposto del restringimento. Insomma, alla luce di questi fatti e coerentemente con scritto, si potrebbe dire che: non c’è segnale che possa limitare il passo a un sacrofanese.

Fotografia di Matteo Marocchi
Dategli un’occhiata prima di svoltare, magari c’è da dare la precedenza.