Idee per l’Ilaria Alpi di Sacrofano come parte integrante di un circuito intercomunale
di Adriano Braidotti, autore e curatore culturale
Il teatro oggi non può più essere intrattenimento. L’intrattenimento è ovunque: sugli smartphone, nei supermercati, nei social, nei dialoghi vuoti. Il teatro, se vuole sopravvivere, deve tornare ad essere missione. Resistenza. Presidio civile. C’è bisogno di una rete che leghi e unisca lo sforzo della cultura almeno dei paesi limitrofi. Una rete teatrale tra comuni non può nascere solo per “fare spettacoli”. Deve sorgere dalla necessità di creare luoghi per le idee. Idee che viaggino, che si sviluppino, che incontrino la carne viva delle persone. Un’idea, per vivere, ha bisogno di passare di bocca in bocca. Di paese in paese. Non serve che una compagnia produca uno spettacolo per replicarlo due volte e sparire. Serve sapere che quello spettacolo può circuitare, attraversare, connettere. Che può arrivare ad esempio da Formello a Morlupo, da Riano a Sacrofano, da Campagnano a Castelnuovo. Che può trasformare una sala eventi, una biblioteca, una palestra, in uno spazio di parola e coscienza. L’Italia è ancora un paese feudale. Ogni borgo ha i suoi ritmi, i suoi linguaggi, le sue chiusure. Eppure siamo nel tempo della globalizzazione. Posso parlare con Tokyo, ma non portare uno spettacolo a 7 km da casa? Il teatro deve tornare ad essere ponte, aggregatore, detonatore. È più antico di ogni religione. Più radicale di ogni partito. La Chiesa l’ha capito: ha preso un format teatrale e lo replica sui suoi palchi ogni domenica. Quello era (ed è) teatro. Il teatro è anche un antidoto al cinismo. È lo spazio dove si può ancora parlare senza urlare, dove si può ancora piangere senza vergogna. È il laboratorio in cui un popolo si rifonda, pezzo per pezzo, voce per voce. Una rete teatrale tra comuni non è solo un progetto culturale: è un gesto politico, concreto e visionario. È dire: “noi ci siamo ancora”. È creare legami, occasioni, movimento. È impedire che ciò che nasce muoia dopo una replica. È dare ossigeno a chi ha qualcosa da dire e terra a chi ha bisogno di ascoltare. Riprendiamoci i luoghi. Ricominciamo a parlare. Ricominciamo dal teatro.