Il forno della pizzeria sembra proprio il *focolare domestico*

29/11/2024 | Lo scatto

Storia di Anna Fortunato, che con i figli Pasquale, Alessandro e Massimo rappresenta l’anima del Torrione

di Raffaello Fusaro

Il forno della pizzeria sembra proprio il focolare domesticoEra l’estate di Umberto Bindi, Peppino di Capri e del “Il cielo in una stanza” nella versione di Mina. Da Marina Belvedere Marittimo (Cosenza), insieme ai genitori, arrivò a Sacrofano Anna Fortunato. “Sono arrivata quando a terra c’era ancora polvere. Avevo 7 anni”. Negli anni delle corriere e della Fiat 600, il borgo fu popolato dall’immigrazione di numerose famiglie calabresi. Il legame che unisce Sacrofano alla storia di famiglie ebree e non, tutte di origine calabrese, si perde nei secoli. L’antico ghetto testimonia la presenza di una comunità ebraica già nel 1500. Anna, dopo aver trascorso la giovinezza qui, sposò Ciro. Lui lavorò per anni al Grottino, storica trattoria di Sacrofano entrata nell’immaginario con Alberto Sordi nel film Vacanze intelligenti. Nel ’96 Ciro, grazie ai frutti del suo lavoro, insieme alla moglie Anna, rilevò un locale che già si chiamava “Il Torrione” per la vicinanza alla torre della cinta muraria del borgo. Il forno a legna arrivò dopo qualche tempo. Come da copione la donna era in cucina e il marito in sala. Il fascino di questa impresa familiare della pizza è tutta qui: nell’impegno di Ciro e di Anna. In quel Torrione che sa di Medioevo e legna al fuoco, Anna, con i suoi ragazzi, Pasqualino (entrato per primo con il papà) e poi con Alessandro e Massimo, continua a sfornare centinaia di pizze a settimana. Ancora oggi i fritti e le bruschette sono preparati da lei. Da decenni Anna è ancora lì, perché lo ha promesso a Ciro. La incontrerete tra il corridoio centrale e il forno, con uno dei suoi rassicuranti grembiuli da cucina, smanicati, di quelli per la casa, in cotone decorato con piccoli fiorellini. “Non mi piace stare con la gonna e la maglietta”, ci confida, quando le domandiamo della sua abitudine. Anna ci saluta con un sorriso gentile quasi accennato, che ricorda la dignità del lavoro e del vecchio sapere familiare, che sa di bottega e farina, di ristorazione pubblica. Anna ha il volto di quella ristorazione familiare italiana che abbiamo vissuto tutti, che nasceva come servizio, soprattutto nei paesi. Anche le pizzerie sono un grande archivio delle nostre memorie familiari, pensiamo guardandola mentre dà gli auguri a una sua coetanea che ha voluto festeggiare il compleanno in famiglia da Anna, la signora de “Il Torrione”.

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