Lo *specchio ignorato* e il finto doppio stop

20/10/2024 | I simboli

Si chiama segnaletica stradale ma o non la consideriamo sbagliando o la consideriamo anche se è sbagliata. Risultato: incidenti, percorsi allungati e non solo.

di Gaia Villò

Sacrofano: terra di storia, di parchi e di tanto altro ma anche di bislac­che segnaletiche stradali. Si sa, il nostro paese è da secoli famoso, tra le altre cose, per i cosiddetti “cavallari”, generazioni di appassionati allevatori e addestratori di cavalli, animali da monta e, fino agli inizi del secolo scorso, da trasporto. Certo, decidere a chi spettasse la prece­denza dalla sella era più facile, ci si organizzava e non c’era bisogno di alcun cartello per indicare diritti e divieti stradali ai cavalieri. Per fortuna, oggi, alla guida di un’auto, possiamo fare affidamento su una segnaletica chiara e inequivocabile: il doppio stop in via del Casaletto, per esempio. Procedendo verso nord da Largo Fontana Mancina, in­fatti, dopo poche decine di metri si potrà notare sulla destra l’ingresso della suddetta via, percorsa in entrambi i sensi ma di fatto, per chi non la conosce, impenetrabile. Lo stop è stato “stampato” sull’asfalto prima a sinistra e poi a destra rispetto alla linea di mezzeria che divide i due sensi di marcia. Distrazione o burla? Non lo sapremo mai, per adesso ci limitiamo a informare i gentili automobilisti che non è ne­cessario fare un giro di seicento metri per raggiungere l’altra sponda perché la strada in realtà è a doppio senso, ecco perché se con il na­vigatore volete arrivarci dal centro vi fa fare il giro dell’oca. Altrettanto apprezzato, soprattutto come oggetto di design e nella sua specifica funzione, è anche lo specchio che sorveglia la strettoia di piazza XX Settembre. Grazie a strane teorie su angoli e prospettive sfavorevoli, tutti lo guardano ma nessuno ci fa affidamento, un po’ come si fa col matto del paese. Tra code causate dagli abbonati alla seconda fila (che “due minuti e vado via” e poi passa mezz’ora), audaci autoarti­colati, Cotral incastrati e signore con le buste della spesa, la strettoia della piazza vede più ingorghi della Salerno-Reggio Calabria la setti­mana di Ferragosto. Simpatico anche il cartello “rallentare” preso in pieno e divelto sul lato opposto del restringimento. Insomma, alla luce di questi fatti e coerentemente con scritto, si potrebbe dire che: non c’è segnale che possa limitare il passo a un sacrofanese.

Dategli un’occhiata prima di svoltare, magari c’è da dare la precedenza.

Fotografia di Matteo Marocchi
Dategli un’occhiata prima di svoltare, magari c’è da dare la precedenza.

Ultimi articoli

I primi tre anni della biblioteca comunale di Sacrofano

di Susanna Gulinucci (*) Al Tempo Ritrovato, la bellissima Biblioteca Comunale di Sacrofano si affaccia con ampie vetrate sulla piazza principale del paese. È uno luogo in cui si può vivere piacevolmente insieme come comunità, un cantiere culturale dove si impara, ci...

La specialista della frutta e delle verdure

Antonella Grosso, nata a Sacrofano, ogni giorno riempie la borsa della spesa dei suoi clienti di verdure fresche e frutta di fresca, nel punto vendita di Olivia Staffoli, in via dello Stadio. Antonella è solare come il calore naturale che fa maturare i frutti della...

Il patron di O’Clock

Eugenio Casella, nato a Sacrofano, gestisce in via dello Stadio il bar O’Clock, che dalla mattina alla sera, a tutte le ore, come dice il nome, serve caffè e ammazzacaffè, sigarette, tavola calda e pasticceria. Qui si viaggia a 3 chilogrammi di caffè al giorno, pari a...

Ottanta anni fa, quando nacquero democrazia e libertà

25 Aprile 1945-25 Aprile 2025: forse una riflessione è meglio di una celebrazione Le celebrazioni ufficiali spettano alle istituzioni, a noi corre l’obbligo di proporre qualche elemento che contribuisca a riflettere, più che a ricordare. Il fatto è che il percorso...