L’Achillea, questa “*salvezza*” dei nostri prati

01/09/2024 | Il Benessere

Ci sono quasi ottocento varietà floristiche nel territorio del parco di Veio. Ecco come utilizzare in cosmesi e non solo una pianta alla portata di tutti

di Francesca Maglietta Oskarova

Siamo talmente abituati ad acquistare cosmetici e medicamenti che spesso ci dimentichiamo che ciò che ci circonda potrebbe tranquillamente offrirci il necessario. Le varietà floristiche censi­te nel territorio del Parco di Veio sono circa 790, appartenenti a 395 generi, suddivisi a loro volta in 94 famiglie. L’interesse per quest’area è le­gato non soltanto alla sua importanza storica, in quanto sede di una delle maggiori e più antiche città dell’Etruria meridionale, im­mediatamente ai confini con la Roma antica, ma anche al suo ruolo nel sistema di aree verdi che circonda l’area metropolitana di Roma. Fra le tante piante che possia­mo ammirare anche durante una comune passeggiata, una è l’Achillea Millefolium. Si tratta di un’erbacea, con fusto dritto e foglie frasta­gliate, alla cui sommità sono presenti grappoli di piccoli fiori di colore bianco o rosato. Interessante l’origine del nome, attribuito all’eroe omerico Achil­le. Si racconta che curò con questa pianta gli uomini del suo esercito feriti durante l’assedio di Troia. L’A­chillea possiede proprietà medicamentose, una gran­de azione cicatrizzante e antiemorragica, associata a proprietà anti nfiammatorie e lenitive, dovute al suo contenuto di olio essenziale ricchissimo di azulene, tannino, flavonoidi e acido salicilico. I suoi usi nel­la cosmesi attuale sono principalmente dei preparati e degli impacchi per il trattamento di pelli acneiche grazie alla sua componente antinfiammatoria, ma an­che emulsioni per pelli sensibili e irritate grazie alla presenza dell’azulene. Inoltre si possono produrre creme per il corpo con finalità vaso protettrici. Uti­lizzata come tisana, si rivela un ottimo rimedio antispa­smodico, utile contro i do­lori mestruali, coliche, di­fficoltà digestive, intestino irritabile e colite. Il momen­to migliore per la raccolta è il periodo della fioritura, tra giugno e luglio quando i fiori sono al massimo delle loro proprietà aromatiche e terapeutiche. Un ottimo ri­medio “della nonna”, insomma, ma ricordate che l’ Achillea, pur non risultando tossica se assunta nelle dosi terapeutiche consigliate, potrebbe in alcuni casi avere delle controindicazioni. E’ sempre bene quin­di non improvvisarsi, consultare il proprio medico e affidarsi, per i preparati e le dosi consigliate, a per­sone di provata esperienza.

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