Incontro con le assistenti sociali Alessandra Conte e Silvia Leonardi, e Rosella Capparella, assessora al Sociale: i numeri del disagio sociale
di M F
Oggi si chiama disagio sociale, un eufemismo per non pronunciare la parola “povertà”, che ci fa vergognare. “La vergogna è un sentimento rivoluzionario perché sta a fondamento di qualsiasi percorso di rivendicazione e rinnovamento”, ha scritto Frédréric Gros, filosofo e romanziere francese. Ed è proprio il senso di vergogna delle persone in difficoltà che è l’ostacolo più difficile da superare, ma contemporaneamente dà il senso dell’impegno di chi se e occupa, dicono con chiarezza le dottoresse Alessandra Conte e Silvia Leonardi, assistenti sociali che incontriamo nel loro ufficio presso il Comune di Sacrofano, accompagnati dall’assessora Capparella. Il fatto è che non sono tempi facili, con l’inflazione che torna a crescere dello 0,9 cento e il carrello della spesa che è salito del 2,2 per cento, secondo l’ISTAT, che calcola un aumento dei costi della spesa pari a 256 euro l’anno per famiglia. Il quotidiano l’Avvenire certifica, grazie ai dati ufficiali, che lo scorso anno in Italia gli italiani in povertà assoluta erano 5 milioni e settecento mila cittadini, parliamo dell’8,4 per cento delle famiglie italiane. Il “disagio sociale” è una miscela triste, che mescola inflazione e lavoro povero, pensioni al di sotto della soglia di povertà e aumento delle tariffe, precariato e differenza di trattamento salariale tra uomini e donne: i dati certificano che le donne in Italia guadagnano il 28 per cento in meno che gli uomini.Questo quadro generale ha una proiezione anche nel nostro territorio. Gli utenti dell’assistenza sociale fornita dal Comune sono una ventina di minori, con difficoltà di apprendimento e disabilità fisiche; una dozzina di anziani non autosufficienti; una decina di cittadini portatori di disabilità. È ovvio che queste fasce problematiche di disagio gravano sulle rispettive famiglie. Sono oltre sessanta le famiglie residenti a Sacrofano che vengono seguite dall’assistenza sociale comunale. Se si calcola che i nuclei famigliari iscritti all’anagrafe del Comune sono 3.699, i dati del disagio non sono irrilevanti. Tanto che l’assistenza sociale pubblica si coordina con associazioni di volontariato presenti sul territorio, dando così vita a una dialettica tra assistenza pubblica e beneficenza privata. Ecco, dunque, che la Caritas segue 17 famiglie, per un totale di 42 persone; Lions Club di Sacrofano-Formello hanno in carico 12 famiglie del nostro Comune, per un totale di 25 persone; “L’albero del pane”, associazione benefica con sede in piazza Trento e Trieste 7, che anche quest’anno, l’8 dicembre, partecipa al mercatino prenatalizio in piazza Serata per raccogliere fondi – segue circa 60 famiglie, grazie alla distribuzione di generi di prima necessità organizzata con il Banco Alimentare. Forse la solidarietà non basta ad arginare l’impoverimento delle famiglie. Ma senza non saremmo una comunità degna di questo nome.