Non ci giriamo intorno, la rotatoria sulla Flaminia serve adesso

29/11/2024 | Le priorità

Quante volte viene citata Sacrofano nell’ambizioso “Piano regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica” varato dalla Regione Lazio a fine 2020?

Una (u-n-a), e soltanto nella tabella con i dati di traffico e gli indici di riempimento nelle linee ferroviarie regionali, perché Sacrofano è la stazione in cui i convogli della Roma Nord raggiungono il carico massimo. Tranquilli, a breve cadrà il motivo di quell’unica citazione, visto che dalla primavera 2025 il tratto Morlupo-Riano sarà “off limits” per i lavori di raddoppio della linea. E l’utenza, quei lavoratori e quegli studenti del “massimo riempimento”? Affari loro, comincino pure ad allenarsi per gli assalti alle navette sostitutive, prevedibilmente strapiene, che il Cotral metterà gentilmente a disposizione. Sperando che la Regione Lazio si attivi per mettere in sicurezza il bivio Flaminia-Sacrofanese, onde evitare che oltre alla pazienza si metta a rischio anche l’incolumità dei pendolari. Antico problema, quello dei collegamenti tra Sacrofano e il resto del mondo, il classico dilemma del bicchiere mezzo pieno/mezzo vuoto. Da un lato l’essere al centro del quadrilatero Formello- Campagnano-Morlupo-Riano, ma fuori dalle direttrici viarie principali, regala agli “scrofianesi” la facoltà di vivere in un’oasi lontana dagli inferni quotidiani, però dall’altro li obbliga a sperperare ore e ore di vita per raggiungere alla bisogna questa o quella destinazione. Certamente si potrebbe fare di più, e meglio, per la provinciale Decima (Sacrofanese), un contorto budello di difficoltosa percorrenza. Il rifacimento in corso somiglia molto alla classica “romanella”, un lavoro alla meno peggio tanto per dire che è stato fatto. Ecco, non abbiamo bisogno di “romanelle”, tanto meno se diventano “sacrofanelle”. Abbiamo, invece, bisogno della rotonda-rotatoria che agevoli in sicurezza. l’immissione sulla Flaminia. Che, soprattutto nel periodo dei lavori sulla ferrovia, possa proteggere i pendolari, che invece del treno dovranno salire sui pullman sostitutivi. E che contemporaneamente, almeno nelle ore di punta, il servizio locale sia autorizzato fino alla Stazione di Montebello.

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