L’anno scolastico ha bisogno di nuove energie

13/10/2025 | _n.7-2025

Le ragazze e i ragazzi e le loro famiglie, gli insegnanti e il personale non docente tornano alle prese con le difficoltà del mondo della scuola italiano. Cosa è possibile fare

di Marco Ferri

La sociologa Chiara Saraceni ha dato risalto a una ricerca di Action Aid, Ong internazionale, effettuata su un campione di oltre 14 mila ragazzi e giovani tra i 14 e i 19 anni. Dai dati raccolti risulta che 8 giovani su 10 non si sentono esteticamente adeguati. E più del 50% modifica il modo di vestirsi per paura dei giudizi. Che l’adolescenza sia l’età delle insicurezze è noto, ma è anche certo che non prevenirle e sottovalutarle rischia danni irreparabili. La scuola media può diventare l’occasione per prevenire i disagi dell’adolescenza. D’altra parte, il disagio se diventa patologico rischia di occupare la mente, sottraendo energie alla voglia di imparare, di stare insieme, di crescere. Prendersi cura della formazione dei nostri ragazzi non può essere semplicemente delegato alla scuola. Dovrebbe essere compito della collettività. Abbiamo già detto in passato della necessità di costruire una rete attiva tra scuola, biblioteca e teatro. Nello specifico, torniamo a suggerire che la biblioteca apra ai compiti a casa, magari coinvolgendo gli iscritti al centro anziani, perché, come volontari, possano aiutare le ragazze e i ragazzi a studiare, col beneficio di “tornare sui banchi di scuola”, e contribuire a mantenere viva in loro stessi la passione per l’apprendimento, dopo tanti anni passati lontano dalla scuola. Il collegamento operativo tra scuola e biblioteca non può che essere organizzato attraverso il contatto diretto tra la scuola e il Comune. Forse una prima fase sperimentale potrebbe essere una guida utile su come organizzare meglio il servizio. Lo stesso ragionamento, sia pure con modalità specifiche, vale per il rapporto tra scuola e il Teatro Alpi. Organizzare proiezioni e messa in scena di spettacoli legati all’attività didattica può trasformarsi in una formidabile spinta alla conoscenza, capace di arricchire il bagaglio culturale dei ragazzi, oltre che un esercizio di padronanza del sé. Va in questo senso, l’idea di dare vita a un laboratorio teatrale dedicato alle ragazze e ai ragazzi dell’IC Guido Pitocco, aperto anche ai plessi di Mazzano e Castelnuovo. Ma più di tutto, ciò che la costruzione di una rete di interscambio tra scuola, biblioteca e teatro può fornire ai ragazzi è l’addestramento all’uso degli strumenti culturali, capaci di accendere connessioni multidisciplinari tra ciò che si sta studiando a scuola e quello che la cultura è capace di rappresentare, per arricchire una visione condivisa della realtà. Da parte nostra, riprendiamo dal prossimo numero la pubblicazione dei migliori temi in classe, selezionati dagli insegnanti e segnalati dalla delegata del Comune

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