A Malborghetto apre un museo che può attirare visitatori verso il paese
di Piero Santonastaso

A guardarlo oggi, lindo e pinto nelle sue sembianze da Mulino Bianco, non dimostra i quasi duemila anni di storia che porta sulle spalle. E invece l’Arco di Malborghetto, che giace 200 metri prima della stazione di Sacrofano, sulla destra della via Flaminia venendo da Roma, ne ha vissute di ogni colore ed è stato per giunta testimone di uno degli snodi fondamentali della storia occidentale: la vigilia della battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312 tra Costantino e Massenzio, prodromica alla cristianizzazione del mondo allora conosciuto. A Malborghetto si accampò l’esercito di Costantino e lì si manifestò in sogno, ma solo all’imperatore, il simbolo da far dipingere sullo scudo dei soldati, il chi-rho (il monogramma con le iniziali di Cristo) con la famosa scritta In hoc signo vinces, che però era in greco (ἐν τούτῳ νίκα, sotto questo segno la vittoria). Una delle tante leggende commissionate da Costantino ai suoi agiografi: l’unico a scriverne, il vescovo Eusebio di Cesarea, nella prima versione del racconto dei fatti di Ponte Milvio nemmeno ne parlava. Sia quel che sia, la vicenda dette lustro a Malborghetto e così al 17° miglio della Flaminia sorse, forse per decisione del Senato nel 315, l’arco quadrifronte di cui oggi intuiamo le fattezze nell’edificio nei secoli rimaneggiato, incendiato (nella contesa tra Orsini e Colonna), ricostruito, cambiando ogni volta funzione: tempio, fortezza, casale, ospizio per i pellegrini, magazzino, stazione di posta. Ridotto a un rudere, è stato acquisito dal Demanio nel 1982, restaurato nel secondo millennio e reso accessibile dalla Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Dall’11 ottobre e fino al 1° marzo 2026 è sede di due distinte esposizioni: “Malborghetto: memorie archeologiche di pellegrini e giubilei”, dedicata ai pellegrini e ai giubilei del passato; e il percorso ludico-didattico “Giocando la Storia”, realizzato in collaborazione con Explora – Il Museo dei Bambini di Roma. Nelle vetrinette sono esposti i ritrovamenti degli ultimi scavi: armi, speroni, monete, oggetti dei pellegrini a partire dalla conchiglia simbolo del pellegrinaggio medievale, la capasanta, ceramiche e lucerne. Il progetto dedicato ai bambini presenta pannelli in braille e video in Lis, unendo storia, gioco e tecnologia. Una caccia al tesoro interattiva che offre un viaggio nel tempo, dal IV secolo a oggi, attraverso quiz digitali e contenuti multimediali fruibili via QR code. Presenti tre pannelli sagomati per con la possibilità di ritrarsi in guisa di cavaliere, di locandiera e di pellegrino, oltre a un gioco a tasselli ispirato alla battaglia di Ponte Milvio. Previsti laboratori dedicati ai bambini dai 6 anni in su, per sperimentare le tecniche manuali costruttive dell’antichità. I prossimi sono in programma sabato 8 e sabato 22 novembre. E per chi non riuscisse a visitare fisicamente l’Arco, niente paura: dal 28 ottobre su Prime Video è in programmazione la docuserie “Uncovered Rome”, diretta da Giulio Randazzo su un’idea di Alessio De Cristofaro: l’ultima puntata della prima stagione è dedicata proprio all’Arco di Malborghetto.
Quando – Dall’11 ottobre 2025 al 1° marzo 2026
Dove – Casale di Malborghetto, Via Barlassina 1
Sito web: https://soprintendenzaspecialeroma.it/eventi/arco-di-malborghetto-memorie-di-pellegrini-e-giubilei-in-mostra_521/
Telefono: 06 33625595
Orari: vedi calendario di aperture del sito, generalmente giovedì-domenica 9,30-18,30.
Visite guidate: il 15 novembre l’associazione Mirabilia Urbis ha previsto tre visite guidate con inizio alle 9.15, 11.30 e 14.30.

