Il macellaio che taglia la bistecca e la incarta nella filosofia

24/12/2024 | Lo scatto

La piazza è la voce della gente.

di Raffaello Fusaro

“Mettere i fatti in piazza” è un modo di dire tutto italiano per significare che la piazza è un luogo fondativo di una comunità dove gli affari personali diventano pubblici. “Piazza  bella  piazza…”  è  una   delle   prime   filastrocche che insegniamo ai bimbi. A Sacrofano la piazza, per conformazione logistica e impegno da parte delle amministrazioni che si succedono, forse non è mai ben valorizzata. Eppure, qui, esiste un’attività commerciale che la difende e valorizza da  sessant’anni. Giorgio Ottaviani ne è il rappresentante e forse l’inconsapevole protagonista. Roco ma con voce squillante e amplificata di natura, Giorgio serve carne e fa filosofia come un tempo Il Macellaio del grande cinema italiano era l’artigiano popolare e il celebre protagonista della piazza. Giorgio ha rilevato la bottega da Nonna (lui la chiamava così) Lina Cardarelli con cui suo padre ha sempre collaborato e lavorato. Il negozio di tradizione reca l’insegna CARNI in maiuscolo e in sottotitolo: NORCINERIA (sempre in maiuscolo con grandezza diversa). Eccentrico, spesso in bombetta o borsalino a falda corta e occhiali da filosofo, Giorgio è un uomo appassionato del suo mestiere. Un uomo dal cuore grande che conosce l’umanità con cui dialoga da un podio più alto del cliente. Professionista dei tagli ancora veri, difensore della vendita al dettaglio,  Giorgio  pontifica,  consiglia,   intrattiene   passando da un aneddoto a una battuta, da un guizzo a un motto di spirito che fanno diventare i clienti e amici e confidenti. Potremmo definirlo a metà tra un paravento e un disinvolto dispensatore di vita e consigli. Oggi lavora  con  sua  figlia che per patronimia si chiama Giorgia. Peppe, l’altro figlio, continua l’attività di famiglia nella vicina Campagnano. Giorgio è un personaggio che resta. Ha un talento umano sopra le righe e con camice monouso in carta ci racconta di come l’adattabilità sia a parer suo sia la più grande forma di intelligenza. L’opinione l’ha tratta da uno scritto di Piero Angela di cui è appassionato lettore. La sua voce risuona dalle prime luci del giorno al tramonto come i veri personaggi di un tempo, che erano testimoni e protagonisti delle piazze quando la “desertificazione commerciale” del territorio non aveva ancora ceduto il passo alla grande distribuzione

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