L’assessore Toni Scattolon prefigura benefici anche sul piano dell’accoglienza turistica
Assessore Scattolon, l’investimento per ristrutturare l’area dedicata allo sport a Monte Sarapollo, composto dai fondi del PNRR più quelli previsti dal PUI della Città Metropolitana, è sostanzioso.
«L’impianto sportivo comunale è un impianto polivalente, che accoglie un campo da calcio a 11, un campo da calcio a 5, un campo polivalente per il basket e il volley, una pista campestre in erba naturale, oltre alle strutture di pertinenza con spogliatoi, area bar-segreteria, una tribuna parzialmente coperta e l’impianto piscina». Parliamo di 1,5 milioni di euro. «Sì, è un investimento importante. Con una finalità precisa: inclusione e integrazione sociale sono le linee guida seguite per la definizione degli interventi di ripristino e ristrutturazione, che non solo restituiscono ai cittadini, dal punto di vista strutturale, aree pubbliche pienamente funzionali, sostenibili e accessibili, ma pensano anche a come questi spazi verranno diffusi, migliorando benessere e qualità della vita di ogni componente delle comunità».
Che cosa succederà a partire da giugno 2026, quando i lavori saranno terminati e la struttura entrerà nella piena disponibilità del Comune di Sacrofano? «Che avremo la piena disponibilità di un campo da calcio, di un campo da rugby, con tanto di un manto antishock omologato, prezioso sia per i rugbisti che calciatori; un campo polivalente sia per il basket che il volley, la cui pavimentazione sarà completamente rifatta in linoleum e il campo sarà coperto, in modo da essere agibile anche d’inverno; una pista di atletica in erba che girerà intorno ai campi; la piscina di 25 metri completamente rinnovata, non solo nella vasca ma anche nei servizi. A questo si aggiunge il “Sentiero della sport”, un percorso attrezzato per runner o biker che da Monte Sarapollo che già si collega a Monte Musino». I campi sono omologati? Sì, certo. Altrimenti come avremmo ottenuto i finanziamenti? Chi lo gestirà? «Il Comune è orientato a darlo in gestione a un unico soggetto che sappia organizzare tutte le attività offerte, compresa la ristorazione, in modo che il centro sportivo Sarapollo diventi un vero e proprio hub per lo sport, la salute fisica, l’aggregazione sociale, un esempio di una sana socialità». Sarà in grado di coinvolgere il più possibile i diversi strati sociali, le differenti generazioni di Sacrofano, a cominciare, per esempio, dai collegamenti col centro sportivo attraverso il trasporto pubblico? «Guardi, ogni volta che una nuova iniziativa si mette in moto automaticamente si arricchisce di servizi utili agli utenti. Sarà così anche per il Centro sportivo polifunzionale. Le posso fornire non solo indizi ma anche prove. Per esempio, la Società sportiva Lazio sta già allenando i suoi iscritti sul campo di calcio di Sarapollo. E si sta ricostituendo la squadra di calcio di Sacrofano. Non solo, quest’estate è previsto un torneo di calciotto». Dunque, il centro sportivo polifunzionale può diventare un nuovo volano anche per la catena del valore di Sacrofano, in termini di accoglienza alberghiera e offerta enogastronomica? «Sì, per il semplice motivo che ci stiamo dotando di un’offerta sportiva e ricreativa competitiva non solo nell’area dei comuni dell’area metropolitana di Roma Nord, ma anche degli stessi quartieri a nord di Roma. Basta notare, per esempio, l’aumento dei biker che pedalano lungo le nostre strade, che già sembrano fare il paio con l’affluenza degli appassionati di equitazione».