Il monumento ai caduti di Sacrofano

06/07/2025 | N.5/2025

di Alessia Felici

Un fante, sentinella immobile che imbraccia il fucile, le mani nascoste per il freddo, avvolto in un pesante e rigido pastrano, rappresentato come se fosse sulle rocce del Carso, rese in travertino sbozzato. Il bronzo, una volta scuro e nero, è ormai slavato e bluastro e la pietra è scurita e ingiallita dal tempo. Sul prospetto che guarda lungo via IV Novembre si trova una lastra bronzea con un bassorilievo, una figura femminile reclinata che tiene nella mano sinistra un ramo di alloro e nella destra una fiaccola accesa. Al di sotto una fiaccola votiva. Sul cippo in travertino sono incisi 16 nomi di caduti distinti per cause di morte. Sul fronte del basamento in pietra, in caratteri romani è riportata la data: MCMXV – MCMXVIII Sul lato opposto una scritta recita: 8 set. 1921 AI CARI FIGLI MORTI PER LA PATRIA – SCROFANO ROMANAMENTE VOLLE – NELLA SUA TERRA ERETTO IL MONUMENTO ONORARIO – NEL CUORE DEI VIVI E DEI VIVENTI NEI SECOLI – L’ALTARE DELLA MEMORIA L’autore del monumento fu Torquato Tamagnini. L’abbreviazione “TT” del nome e del cognome si trova sul prospetto esterno del basamento in travertino, rivolto sulla via principale, in basso, a destra dell’iscrizione della data in caratteri romani. Torquato Tamagnini nasce a Perugia nel 1886. Si trasferisce a Roma e vince il Pensionato artistico nazionale. Riscuote grande successo presso la nobiltà romana dedicandosi alla ritrattistica, medaglie e bronzetti. E’ rinomato soprattutto per la realizzazione di monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Prima del 1922 fonda a Roma la  Corinthia, casa d’arte per la scultura. Le case d’arte erano “ditte” che proponevano monumenti già pronti o realizzati in breve tempo, offrendo ai committenti a volte cifre più accessibili rispetto ai prezzi richiesti dagli scultori affermati. Se ne contano un centinaio in tutta Italia. (La memoria perduta. I monumenti ai caduti della Grande Guerra a Roma e nel Lazio. A cura di Vittorio Vidotto, Bruno Tobia, Catherine Brice. Argos. 1998.) Ogni anno la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, presenta un bando per l’assegnazione di “Contributi a progetti ed iniziative relativi al patrimonio storico della Prima Guerra mondiale”. Anche il nostro Comune vi ha partecipato, ma l’assegnazione dei contributi prevede un cofinanziamento ed un progetto “di qualità”. L’omaggio più dignitoso per i nostri caduti.

Ultimi articoli

Andrea Albanese

lavora a Roma e vive a Sacrofano dalla nascita. Ha appena intrapreso la carriera di padre di una bella bimba, sotto l’occhio vigile di Ilaria, la mamma di Chloe. La piccola ha un carattere risoluto, quando è ora della pappa, è l’ora della pappa, non c’è un minuto da...

Eleonora Britelli

di Sacrofano,  professione  sgobbona:  si alza presto perché di giorno lavora a Roma, in una fattoria didattica, ha a che fare con animali e bambini, il loro divertimento ma anche la loro sicurezza. Poi, la sera lavora da Cattive Compagnie, l’hamburgheria di Luigi...

Andrea Magnelli

31 anni di Sacrofano, esperto di parkour, quella roba da matti che consiste nel saltare da un ponte a un balcone, da un muretto a terrazzo. Lo insegna, anche, alla Mary Mount, scuola americana di Roma. L’attitudine alla spericolatezza lo vede poi lavorare come...

Non laviamoci le mani del vecchio lavatoio

È tempo di una vera propria valorizzazione per restituirgli una funzione pubblica di Lorenzo Bandinelli Già nel numero 5/2025 di La Nuova Sacrofano è stato  messo sotto la lente di ingrandimento il vecchio lavatoio   per inquadrare il problema dell’acqua; tuttavia,...