di Plutarco, in Vite parallele
Assediato Antonio dalle truppe di Cesare, si racconta che quella notte, l’ultima, quando la città di Alessandria era in assoluto silenzio e costernazione per il timore e la speranza di ciò che sarebbe accaduto, si udirono in crescendo gli accordati echi di molti strumenti e il chiasso di una gran folla con canti e balli satirici, come se passasse un’inquieta turba di Baccanti; che quella folla sembrò dirigersi dal centro della città verso la porta da cui si andava all’accampamento nemico; e che una volta varcatala, svanì quel tumulto felice, che era stato molto grande. Coloro che danno significato a cose del genere ritengono che fosse un segno indirizzato ad Antonio, il segno che Bacco, quel Dio al quale sempre ostentò di assomigliare e nel quale particolarmente confidava, stesse abbandonandolo.
Un cineasta a Sacrofano
Francesco Bonelli, classe 1967, attore, sceneggiatore e regista vive e lavora da anni a Monte Caminetto Ha lavorato con Luigi Comencini, col quale ha esordito a 13 anni come attore nel film Voltati Eugenio, per poi proseguire con registi del calibro di Luciano Salce,...